Guido Politi





brano durata
1. Baci rubati 4' 10''  
2. Bombe intelligenti 4' 33''  
3. Bora 3' 43''  
4. Cuore di marinaio 3' 58''  
5. La sustanza 6' 20''  
6. Senza ragione 2' 17''  
7. Elisa 5' 49''  
8. Lu vapuri 2' 48''  
9. Sogno 3' 57''  
10. Ulisse 2' 47''  
11. Per capire 4' 52''  
12. Nicola ‘u dutturi 3' 54''  
Ultimo lavoro discografico del cantautore Guido Politi.
12 brani in un CD antologico che riunisce la prima canzone, scritta a 12 anni dal titolo “Ma picchì nun mori” e regalata nel bonus trak, fino alle ultime composizioni come “cuore di marinaio”, “Bombe intelligenti” e “Per capire”.
 
“Guido Politi nel suo nuovo album, dal titolo Bora, mette insieme l’indignazione e la denuncia contro il ricorso alla guerra come metodo in Bombe intelligenti, sottilmente ironica già dal titolo, o l’intreccio fra mito e realtà in Nicola ’u dutturi, in cui la storia di Nicola Barbato, medico condotto anarco-socialista, finisce nel mito intersecandosi con quella di Pompeo Colajanni, partigiano che memore di quell’uomo insofferente alle storture del mondo, ne assume lo pseudonimo come nome di battaglia. O ancora in Per capire, due padri, uno israeliano e l’altro palestinese – non a caso l’inizio “arabeggiante”, non a caso i registri vocali differenti – , che condividono l’identica difficoltà di dover raccontare e spiegare ai propri ragazzi gli orrori di bombe e cingoli di carriarmati, con il timore che i loro racconti possano portarli a perpetuare un odio che invece i figli dovrebbero superare, mostrandosi migliori dei padri. E poi c’è il suo amore per il mare, le barche, che emerge con forza in Cuore di marinaio, in Bora, lo stesso mitologico Ulisse.
E ovviamente le canzoni d’amore, lo spunto per le quali può tuttavia venire anche da fatti reali. Come in Elisa, nome di donna, certamente, ma anche il nome della nave dell’usticese Vincenzo Di Bartolo, l’uomo del pepe nero, che partito nel ’38 da Palermo per Boston, proseguì per Sumatra portando l’Elisa ad essere la prima nave siciliana a stabilire la rotta per le cosiddette Indie Orientali, circumnavigando la terra. Non mancano due omaggi alla lingua siciliana, per raccontare storie di sempre, quotidiane, valide a tutte le latitudini ed in tutte le epoche, come quella del ragazzino de La sustanza, arrestato per aver rubato per fame “ furto aggravato, forse du pitittu”, ribelle ai metodi della società che pretendono d’essere correttivi a colpi di “ stanga”, davvero toccante per la semplicità della sua denuncia “ c’u carciri ’un s’insigna la sustanza”; o le vicissitudini dei migranti – pure qui in senso universale – ne Lu vapuri.

Dodici brani, dodici affreschi, sapientemente arrangiati da Politi insieme ad Orazio Maugeri, rigorosamente in acustico, ed accompagnati da raffinati musicisti – la fisarmonica ed il back-vocals della figlia Matilde, il contrabbasso di Gabrio Bevilacqua, i sax di Maugeri, le chitarre di Lorenzo Colella, Nicolò Renna e dello stesso Politi, il violino di Gabriele Politi , il flauto di Anna Ventimiglia e le percussioni di Fabrizio Francoforte, Massimo Laguardia , “Paquito” Bordonaro e Lajos Zsivkov – per fissare in un album inedito le suggestioni di questo cantore dei giorni nostri.