Il Processo della Farfalla

the Butterfly Trial

 IL PROCESSO DELLA FARFALLA

- The Butterfly tryal -

di matilde politi

sulla libertà e l'autodeterminazione

sul sesso e sulla gioia

sul giudizio e sulla colpa

la verità

la condanna e lo stigma

la menzogna

la cura

“Non sapevo che la libertà non è una ricompensa, né una decorazione che si festeggi con lo spumante; e neppure un regalo, una scatola di leccornie. Oh! No, anzi è un lavoro ingrato, una corsa di resistenza molto solitaria, molto estenuante. Niente spumante, niente amici che levano il bicchiere guardandoti amorevolmente. Solo in un aula tetra, solo sulla pedana al cospetto dei giudici, e solo a decidere, di fronte a se stessi o al giudizio altrui. Alla fine di ogni atto di libertà, c'è una sentenza; per questo la libertà pesa troppo, specie quando si ha la febbre, o si è inquieti, o non si ama nessuno.” (Camus, La caduta)


La libertà è condannata in questo mondo come atto osceno. Da esercitare in privato. Da giudicare pubblicamente. Primo giudizio insindacabile, la moralità sessuale, così come dettano le religioni monoteiste: perché il piacere sessuale, la gioia, è l'unica grande fonte di potere libero, gratuito, che non puoi rubare né accumulare, popolare, universale, pericoloso, una vera minaccia per chi detiene il privilegio, il comando.

La farfalla, il piacere sessuale femminile, viene uccisa quotidianamente, affinché il potere si mantenga al potere.

tutti siamo uguali nudi nell'amplessotutti sulla soglia della scelta siamo uguali: vivere liberi, o morire lentamente schiavi

 

Libera scelta, dunque: ma condizione necessaria e vitale, sia la gioia!

E se la scelta di autodeterminazione, la libertà, può avere un costo estremo, eppure l'unica via per vivere, è e sempre rimarrà gioire!

E dunque si canti, si danzi, si faccia l'amore – è un atto di potere

la storia:

In un “non-luogo” (L'anticamera, la sala d'attesa, la corsia ospedaliera, la taverna, la casa chiusa...) un gruppo di persone si ritrova a condividere il tempo liminale dell'attesa, che dà luogo a racconti di esperienze personali che prendono forma in maniera surreale.


Il racconto principale è la vita adulta della Farfalla, protagonista dello spettacolo, personificazione simbolica del piacere sessuale femminile: le scelte della farfalla, le sue esperienze di vita nel campo dell'amore e della sessualità.

Emergerà gradualmente nella storia il motivo dei racconti: il processo della farfalla.

La farfalla è sottoposta al giudizio (in uno schema ispirato al sistema giudiziario statunitense, piuttosto che italiano, giudice – avvocati – giuria popolare – presunta colpevolezza piuttosto che presunta innocenza), la sentenza sarà sentenza definitiva, condanna a morte o assoluzione totale, in merito al comportamento scelto in autodeterminazione dalla donna.

Innocenza o colpevolezza, poco importa, dal momento che la farfalla “è già morta”.


Siamo dunque nell'aldilà? E il giudizio è una sorta di giudizio univerale? Giudizio divino o giudizio umano, senso comune o morale indotta dal sistema autoritario di un'elite al potere?

La farfalla, in ogni caso, è già morta, uccisa dalla sua propria scelta salvifica di suicidio, oppure uccisa dall'odio di chi si sente minacciato dal potere biologico che si accumula gratuitamente con la gioia: ma la vita della farfalla, si sa, è comunque vita breve, dal momento in cui si trasforma in meraviglia volante e dispiega le sue ali.

Si sottopone ora al giudizio, universale, interattivo col pubblico e dunque mai definito in maniera definitiva; così si scriverà il suo epitaffio in questo mondo:

-visse libera – morì lapidata dall'odio-


La trama del racconto non segue una narrazione lineare.

Diversi “episodi” si susseguono: il processo all'americana di una donna sessualmente “troppo” attiva per la morale comune, che porta a sua difesa i testimoni e complici delle sue scelte di libertà e di gioia, dunque di potere;

avventure amorose con uomini di diverse culture e razze, alla ricerca dell'universalità dell'amore e del piacere;

l'incontro e scontro con il mondo della medicina e della scienza, la corsia d'ospedale e il laboratorio del virologo, assurto a nuovo profeta della dominante religione dogmatica corrente, la scienza iperspecializzata al servizio del denaro e non più del progresso dell'umanità, i suoi sacerdoti i medici ridotti a meri esecutori di un sapere detenuto solo dalla casta degli scienziati, i suoi aguzzini e banchieri le case farmaceutiche


la scena:

lo spazio si immagina come uno spazio fluido che va dallo sfondo celato in trasparenza, dove si accumulano gli oggetti surreali che connotano i diversi episodi (lo scranno del giudice, il laboratorio dello scienziato, i letti della corsia d'ospedale), l'area centrale pensata come il non luogo (nostra aristotelica unità di luogo del racconto), sedie e tavolini dove le persone sono “in attesa”, lo spazio degli spettatori, anch'essi seduti, anch'essi divenuti parte di un gruppo casuale di persone riunite nel “non-luogo”.

La fluidità della scena vuole favorire la possibilità che lo spettacolo, oltre ad essere interattivo, coinvolgendo gradualmente il pubblico ad esprimere il suo “giudizio”, si trasformi finalmente in una festa collettiva e da ballo, dove prevalga il “non-giudizio” della gioia come condizione vitale.


il testo:

il testo originale è quasi interamente cantato, utilizzando la lingua italiana, il siciliano, l'inglese, lo spagnolo, il francese, il greco


la musica:

l'andamento dell'intera operetta vuole essere “ballabile”;

la musica scivola continuamente da un pattern culturalmente connotato ad un altro, la cumbia sudamericana, la tarantella del sud italia, lo mballah senegalese, il coupè decalè ivoriano, la musica antica italiana, la musica mandingue, lo ska, il ragtime, il rap.

In una parola, tutto ciò che si intende con “pop”, in giro per una gran parte di mondo.


le danze:

il beat di ogni musica porta un passo determinato, così nascono le danze popolari, che scivolano da una all'altra così come la musica scivola da un mondo all'altro con la variazione di un accento o di una cadenza.

Si balla per gioire, il ballo è esemplificazione dell'atto sessuale, e, a volte, iniziazione sessuale

 

 


Line up minimale:

una voce protagonista – la farfalla

molte voci coprotagoniste – il coro, i giudici, gli amanti, la giuria, i malati, i condannati

un piano (elettrico e sinth)

una chitarra

un basso

un violino, mandolino, strumento piccolo a quattro corde

un vario e molteplice set di percussioni