UNICAVUCI
Coro Popolare Siciliano

Diretto
da M.Politi e S.Di Gregorio
Nella
tradizione orale siciliana, ricchissima di stili soprattutto per
quanto riguarda il repertorio vocale, il canto corale rappresenta un
ambito poco valorizzato, e ormai caduto in quasi totale disuso.
Il
contesto socio-economico-culturale in cui si è tramandato nei secoli
in tutta la sua ricchezza e vivacità, si è modificato bruscamente
dalla seconda metà del ventesimo secolo, con la diffusione dei mezzi
tecnologici che hanno stravolto le abitudini di vita quotidiana e
lavoro.
Il
lavoro infatti era il contesto principale in cui si producevano i
canti polifonici, ad opera del gruppo di lavoro (opra nei campi o
ciurma a mare), con gruppi di cantori di numero variabile da tre o
quattro a grandi numeri come nella mattanza o nei momenti di lavoro
nei campi più importanti, vendemmia o mietitura. In tutti questi
contesti, gli avanzamenti tecnologici hanno inibito il canto
polifonico. Anche nelle occasioni extralavorative, di festa o
convivio familiare, in cui si sono sviluppati e tramandati nei secoli
un’altra categoria di canti non funzionali al lavoro, l’arrivo di
mezzi come la radio o la televisione hanno bruscamente azzerato le
vecchie usanze di riunirsi e far trascorrere il tempo in compagnia e
allegria.
Questo
impoverimento del paesaggio sonoro, porta con sé un evidente
impoverimento della forza coesiva delle comunità locali, dei gruppi
sociali che fino alla metà del secolo scorso, si erano mantenuti,
attraverso i secoli, con una grande capacità di sopravvivenza alle
difficoltà grazie al principio di solidarietà e al senso di
appartenenza al gruppo.
L’esperienza
del Coro Popolare Siciliano UnicaVuci (dal 2017 all’autunno 2018
Coro Omfalos), diretto da Matilde Politi e Simona Di Gregorio, con il
supporto di MoMu Mondo di Musica, ci permette di divulgare e
tramandare questo bellissimo repertorio: il coro infatti rappresenta
una comunità territoriale che si riappropria dei canti di
tradizione, li “testa”, ovvero li verifica nella pratica del
canto, e in secondo luogo li verifica e riabilita nelle occasioni di
condivisione in pubblico. In un certo senso, li legittima di nuovo,
riportandoli a nuova vita.
E
il risultato più evidente e immediato, si può sintetizzare in una
parola: benessere, in primo luogo individuale (come ben sa chi
pratica la musica ed il canto di ogni tipo e genere) e soprattutto
benessere comunitario.
Grazie
a poche regole condivise che sottostanno all’esecuzione di un
canto, si sperimenta concretamente il valore della condivisione, del
rispetto e della valorizzazione di ogni singolo all’interno del
gruppo, una sorta di ecologia delle interazioni umane, così carente
al giorno d’oggi.

UNICAVUCI nasce a Catania nell’autunno 2017 all’interno del progetto “Voci della Tradizione”, dedicato alla valorizzazione e al recupero dei repertori della musica tradizionale in Sicilia, a cura dell’associazione MOMU Mondo di musica, con il nome di Coro Omfalos.
Il Coro è composto prevalentemente da non professionisti, e si è esibito gia diverse volte a Catania in contesti sia di spettacolo che di partecipazione sociale, con l’obbiettivo di recuperare, insieme ai repertori e alle tecniche del canto polivocale in Sicilia, anche i contenuti e il valore sociale della musica come “tecnologia collettiva” per creare aggregazione e condivisione.
Dal 2018 il Coro Omfalos assume il nome ufficiale UNICAVUCI, apre nuove sezioni a Palermo e Messina, con l’auspicio che anche altre province si uniscano al movimento, per creare un coro regionale.
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I CANTI DEL MARE DELLA TRADIZIONE ORALE POPOLARE SICILIANA

Come isola maggiore del Mar Mediterraneo, la Sicilia ha sviluppato nei secoli la sua identità fortemente in connessione col mare e tutte le attività ad esso connesse, la pesca, la navigazione, la marineria e non ultima l’arte e la creatività. Le tradizioni vocali collegate al mare, riflettono le influenze culturali di tutti i popoli che hanno interagito con il popolo siciliano nei secoli, e dialogano con le tradizioni musicali delle marinerie che si sono sviluppate nel Mediterraneo, greci, arabi, spagnoli, inglesi e francesi, turchi e americani, oltre che ovviamente le altre regioni d’Italia, del Sud e del Nord.
Il repertorio siciliano marinaro polivocale presenta una ricca varietà, dai canti antifonali della tradizionale pesca del tonno, ai “canti a vela” e “a timuni”, canti di ciurma, “cialome” e “sagghiate”, canti di donne dei marinai.
Ci proponiamo di portare a termine una ricerca esaustiva di tutti i materiali rintracciabili, di cui cureremo una pubblicazione accurata, con edizione critica e testi; per sostenere il corso della ricerca, abbiamo prodotto un mini-album in cui abbiamo registrato alcuni brani inediti e inauditi, insieme ad altri già noti grazie alla ciurma della tonnara di Favignana
PUOI ACQUISTARE IL PRIMO MINI-ALBUM DAL TITOLO:
AINAVO’ - Canti del Mare
SCRIVENDO UNA MAIL A:
mat.politi@gmail.com